Powell contro Powell: la battaglia nascosta che sta per cambiare il tuo costo della vita

Da ‘Twisters’ alla Fed: i Powell che stanno dominando la scena mondiale

Avete notato anche voi come il cognome “Powell” sembri essere al centro dell’attenzione mondiale ultimamente? Dall’economia globale al grande schermo, passando per sport e politica, i Powell stanno effettivamente conquistando il panorama pubblico internazionale. In particolare, Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, è finito nel mirino dell’ex presidente Donald Trump, con potenziali conseguenze per l’economia globale. Scopriamo insieme chi sono questi Powell che stanno facendo parlare di sé e perché uno di loro potrebbe presto trovarsi al centro di una tempesta politico-economica.

Jerome Powell: il banchiere centrale che influenza l’economia mondiale

Cercando “Powell” su Google, i risultati vi mostreranno principalmente Jerome Powell, l’attuale presidente della Federal Reserve americana. Non è una celebrità tradizionale, ma un uomo il cui potere è così vasto da influenzare l’economia globale con una semplice dichiarazione pubblica.

Nominato alla guida della Fed nel 2018 da Donald Trump e riconfermato nel 2022 dall’amministrazione Biden, Jerome Powell ha sviluppato un rapporto sempre più conflittuale con l’ex presidente. Durante la sua presidenza, Trump criticò frequentemente Powell per non aver tagliato abbastanza rapidamente i tassi d’interesse. Più recentemente, nel contesto della campagna elettorale 2024, Trump ha dichiarato apertamente: “Se vincerò le elezioni, non lo riconfermerò”, aggiungendo che Powell sarebbe “troppo politico”.

La questione è particolarmente seria perché Powell ha espresso preoccupazioni sui rischi che i dazi proposti da Trump potrebbero comportare per l’economia americana. Durante un’audizione al Congresso, ha affermato senza mezzi termini che “l’incertezza sui dazi rischia di causare danni duraturi all’economia statunitense” e che tali misure porterebbero a “più inflazione e meno crescita”.

Questa posizione si basa su evidenze concrete: uno studio del 2019 della Federal Reserve Bank di New York e della Columbia University ha dimostrato che i dazi imposti durante la precedente amministrazione Trump sono stati interamente pagati dagli importatori americani, non dai paesi esportatori come la Cina. Secondo la Progressive Policy Institute, questi dazi sono costati agli americani circa 80 miliardi di dollari.

Tassi d’interesse record e lo scontro con Trump sulle politiche economiche

La Fed ha mantenuto i tassi di interesse al 5,25%-5,50% dal luglio 2023, il livello più elevato degli ultimi 23 anni, in risposta all’inflazione che aveva raggiunto picchi allarmanti. Secondo il Bureau of Labor Statistics, l’inflazione negli USA ha toccato un massimo del 9,1% nel giugno 2022, per poi scendere al 3,3% a maggio 2024, un risultato notevole ma ancora sopra l’obiettivo del 2% della banca centrale.

Powell sta adottando un approccio prudente, basato sui dati economici, prima di procedere con tagli dei tassi che, se prematuri, potrebbero riaccendere l’inflazione. Durante l’audizione al Congresso di luglio 2024, ha spiegato: “Vogliamo maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% prima di ridurre il nostro tasso di riferimento”.

Trump, invece, sostiene che tassi di interesse più bassi stimolerebbero l’economia e favorirebbero la sua campagna elettorale. La tensione tra i due non è solo personale, ma riflette una divergenza fondamentale sulla gestione dell’economia americana.

È fondamentale ricordare che la Federal Reserve è stata progettata per essere indipendente dalla politica, proprio per evitare che le decisioni sui tassi d’interesse vengano influenzate da calcoli elettorali anziché da solide analisi economiche. Il mandato di Powell scade nel 2026, quindi se Trump vincesse le elezioni, dovrebbe attendere quasi due anni prima di poterlo sostituire, a meno di dimissioni anticipate.

Glen Powell: la nuova stella di Hollywood che insegue tornado

Mentre Jerome Powell cerca di calmare le tempeste economiche, un altro Powell le insegue letteralmente sullo schermo. Glen Powell, l’attore che sta scalando le vette di Hollywood a velocità supersonica, è ora protagonista di “Twisters”, sequel dell’iconico disaster movie degli anni ’90 sugli uragani.

Dopo aver rubato la scena a Tom Cruise in “Top Gun: Maverick” nel ruolo di ‘Hangman’, Powell si è affermato come una delle nuove star del cinema americano. “Twisters”, uscito nelle sale a luglio 2024, ha già incassato oltre 372 milioni di dollari in tutto il mondo, confermando Powell come protagonista capace di trainare un blockbuster al botteghino.

La sua ascesa è stata fulminante: da ruoli secondari in film come “Il diritto di contare” e “Set It Up” a protagonista assoluto in produzioni di primo piano, Glen Powell rappresenta il volto più glamour tra i vari Powell che stanno dominando la scena mondiale questa estate.

L’eredità di Colin Powell nella politica americana

Impossibile parlare dei Powell influenti senza menzionare Colin Powell, il primo segretario di Stato afroamericano della storia degli Stati Uniti, scomparso nel 2021. Figura di spicco dell’amministrazione Bush, Colin Powell è stato un personaggio complesso e controverso: sostenitore della guerra in Iraq basata su informazioni poi rivelatesi false, ma anche voce critica all’interno del partito repubblicano.

Nel 2008 sorprese l’opinione pubblica endorsando Barack Obama per la presidenza, e nel 2016 i suoi email privati rivelarono critiche a Donald Trump. La sua eredità politica continua a influenzare il dibattito americano, rappresentando quella moderazione repubblicana che sembra ormai appartenere al passato.

I Powell che hanno fatto la storia dello sport mondiale

Il cognome Powell brilla anche nel firmamento sportivo. Asafa Powell, velocista giamaicano, è stato uno dei più grandi sprinter della sua generazione, avendo condiviso con Justin Gatlin il miglior tempo mondiale (9.77) tra il 2005 e il 2008, prima dell’era Bolt.

Mike Powell invece detiene ancora oggi il record mondiale di salto in lungo (8,95 metri), stabilito nel 1991 ai Campionati del Mondo di Tokyo, battendo la leggendaria performance di Bob Beamon del 1968. Un record che resiste da oltre 30 anni, dimostrando l’eccezionalità della sua impresa atletica.

L’impatto delle decisioni di Powell sull’economia europea e italiana

Le decisioni della Federal Reserve hanno ripercussioni dirette anche sulle economie europee e italiana. Quando la Fed modifica i tassi d’interesse, la BCE spesso segue l’esempio, anche se con tempistiche e modalità differenti.

Secondo modelli econometrici della BCE, sebbene non esista una correlazione diretta uno-a-uno, gli studi indicano che i movimenti della politica monetaria americana tendono a influenzare quella europea con un certo ritardo. Questo significa che le decisioni sui tassi negli USA si ripercuotono sui mutui, prestiti alle imprese e sulla liquidità disponibile nel sistema economico europeo.

La politica dei dazi minacciata da Trump, contro cui Powell ha messo in guardia, colpirebbe duramente le esportazioni europee e italiane verso gli USA. Nel 2023, secondo dati ISTAT, l’Italia ha esportato beni per circa 58,7 miliardi di euro verso gli Stati Uniti, con settori come moda, alimentare e macchinari particolarmente vulnerabili a eventuali misure protezionistiche.

Perché notiamo i Powell ovunque: il fenomeno dell’illusione di frequenza

Come spiegare questa improvvisa onnipresenza del cognome Powell? Potremmo essere di fronte a quello che gli psicologi chiamano “fenomeno della frequenza di Baader-Meinhof” o “illusione di frequenza”. Secondo questa teoria, quando prestiamo attenzione a qualcosa di nuovo (in questo caso il cognome Powell), improvvisamente iniziamo a notarlo ovunque.

  • La ricerca sulla cognizione selettiva dimostra che il nostro cervello filtra le informazioni in base all’interesse recente
  • Questo crea l’illusione che qualcosa sia diventato improvvisamente più comune
  • In realtà, i Powell sono sempre stati attivi in vari campi, ma solo ora li stiamo notando tutti insieme

Il futuro economico tra tassi d’interesse e politiche commerciali

La disputa tra Jerome Powell e Donald Trump promette di essere uno dei temi cruciali fino alle elezioni di novembre, con ripercussioni globali. Le preoccupazioni espresse da Powell sui dazi non sono da sottovalutare: secondo uno studio dell’American Action Forum, i dazi fino al 60% proposti da Trump potrebbero aumentare le spese medie delle famiglie americane di circa 2.600 dollari all’anno, con effetti a catena sull’economia mondiale.

La politica monetaria della Fed nei prossimi mesi sarà determinante per l’andamento dell’inflazione e della crescita economica globale. Powell ha indicato che i tagli dei tassi arriveranno quando ci sarà “maggiore fiducia” nel percorso discendente dell’inflazione, probabilmente entro la fine del 2024.

Mentre i riflettori si accendono sempre più su questa “dinastia” Powell che attraversa economia, cinema e sport, una cosa è certa: il presidente della Fed, che Trump abbia intenzione di sostituirlo o meno in caso di vittoria elettorale, continuerà a prendere decisioni che influenzeranno profondamente le nostre vite quotidiane, dai tassi dei mutui alla stabilità dell’economia globale.

Come ha ricordato lo stesso Powell durante la sua audizione al Congresso: “La nostra economia ha bisogno di stabilità e prevedibilità per prosperare”. Una lezione che vale qualunque sia il Powell di cui stiamo parlando, e che potrebbe essere messa alla prova nelle turbolenze economiche e politiche che ci attendono nei prossimi mesi.

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